lunedì 1 settembre 2014

Roma:lo spirito eclettico del Pigneto


Mi rendo conto che chi vede Roma per la prima volta spesso non ha  il tempo per visitare ogni suo angolo perchè ci sono davvero troppi luoghi imperdibili.Tuttavia per chi ha la possibilità di fermarsi qualche giorno in più o magari torna a Roma per la seconda volta,vorrei descrivere uno dei luoghi meno turistici (ma forse per questo più caratteristici ed autentici) dove trascorrere qualche ora.





Il Pigneto è senza dubbio uno dei luoghi di Roma più discussi negli ultimi anni. Si tratta di un quartiere storico di stampo popolare che da circa un decennio a questa parte è diventato uno dei centri principali della movida romana. E’ un quartiere “strategico”,a pochi minuti dal centro ma lontano dal caos e dalla folla dei turisti  . Un tempo era il quartiere abitato principalmente dalle famiglie dei Tranvieri di Roma,oggi è il cuore della cultura hipster.
Passeggiando per le strade del Pigneto  troviamo uno spaccato di realtà davvero eterogeneo:ci si imbatte  prima nelle vecchiette che fanno spesa nello storico  mercato che oggi si tiene all’interno dell’isola pedonale per passare poi davanti al bar Necci e trovare  qualche giovane studente con tanto di barba e occhiali da hipster  intento a leggere il suo Macbook sorseggiando un drink .La domenica da Rosti  per il bruch si assiste ad una vera e propria invasione di famiglie con i bambini che giocano nel grande giardino del locale. Quando camminiamo dobbiamo sempre stare attenti alle biciclette visto che chiunque abiti al Pigneto  ne possiede una. Percorrendo Via Fanfulla assistiamo all’alternarsi di vecchi palazzi in stile anni ’20 con  edifici modernissimi e alzando lo sguardo sui muri delle palazzine in degrado possiamo ammirare dei murales che sono delle  vere e proprie opere d’arte.






Percorrendo le strette stradine da cui si intravedono i giardini con piccoli orti e alberi da frutto,non sembra nemmeno di stare a Roma: i piccoli negozietti,le botteghe ,il vecchio calzolaio e gli studi dei vari artisti rimandano ad un’atmosfera poco metropolitana e più bohemien. D’altronde il Pigneto è anche il quartiere simbolo del neorealsimo( vi furono girati “Roma Città aperta” e il pasoliniano “Accattone”) come dimostra anche la street art che ne immortala i protagonisti.


Recentemente il giornalista americano Andrea Whittle ha paragonato il Pigneto a Brooklyn,il quartiere ormai simbolo della cultura radical chic newyorkese.
Non saprei dire sinceramente se questo paragone sia effettivamente vero,certo è che i due quartieri hanno una storia abbastanza simile: entrambi sono passati dall’essere luoghi malfamati e simbolo dello spaccio a centro del fermento culturale degli ultimi anni.Certo il Pigneto è un quartiere con mille contraddizioni  ma è anche il punto di riferimento della comunità gay e un luogo in cui la convivenza multietnica è consolidata da numerosi anni. Insomma è un quartiere particolare e da vedere.





Se passate per Roma e avete anche solo un giorno in più per vedere qualcosa di “diverso” vi consiglio di trascorrere una serata per le strade di questo quartiere,perchè ne vale davvero la pena.

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